Le tante proprietà benefiche della Salvastrella
Vorrei parlarvi di Salvastrella o Sanguisorba Officinalis. L’amore che ho da sempre per la medicina naturale mi regala lo spunto per trasmettere alcuni concetti ed esperienze legate alla pratica della conoscenza delle erbe officinali che ci circondano.
Immaginate nei caldi fine settimana in primavera e in estate di spostarvi da casa, dalla prospettiva di passare del tempo in un centro commerciale affollato seppur climatizzato, e partire alla volta di una bella radura di montagna, magari in una valle non lontana da dove abitate.
Voglio invitarvi a passare del tempo all’aria aperta, oziare anche distesi su un prato, non senza aver reso la gradevole e fresca giornata utile alla raccolta di piante preziose per la vostra salute.
Dovete sapere che in natura esiste un enorme fonte di composti chimici racchiusi nelle piante officinali utili nella terapia di molte comuni affezioni: possiamo scoprirlo anche solo chiedendo al farmacista di fiducia che dai suoi scaffali vi potrà fornire tanti rimedi utili.
Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), circa l’80% della popolazione mondiale si affida alla medicina botanica per guarire. Per questo motivo l’O. M. S. ha pubblicato nel 2004 precise linee guida per salvaguardare proprio chi preferisce curarsi con le erbe, perché la fitoterapia non è “acqua fresca”!
Conosciamo più da vicino la preziosa Salvastrella
La Salvastrella è una pianta perenne distribuita in una vasta porzione dell’emisfero settentrionale che va dalle regioni più fredde fino a quelle temperate, dall’Europa all’Asia (compreso il Giappone) fino al Nord America.
Viene impiegata da secoli nella Medicina Tradizionale Cinese, che ne utilizza soprattutto la radice essicata come trattamento emostatico e delle scottature.
In Corea, l’intera pianta di Sanguisorba officinalis viene comunemente utilizzata per il trattamento di emorragie in cicli mestruali troppo abbondanti e sanguinamento intestinale.
E infatti anche il nome antico lo dichiara: assorbe il sangue.
Le due specie più diffuse nel nostro territorio sono la Sanguisorba minor e la Sanguisorba officinalis, comunemente usate come specie medicinali. Ma essendo anche commestibili, in molte regioni del mondo le foglie e i loro giovani germogli sono usati come cibo tradizionale nelle insalate miste a base di verdure, per il loro sapore gradevole e alle volte aggiunte a formaggi, per insaporire il burro, bevande ghiacciate, succo d’arancia fresco e di kiwi per esaltarne il sapore.
Qui troverete una ricetta estiva in cui la Salvastrella è una grande protagonista:
Le proprietà curative della Sanguisorba Officinalis
Numerosi studi hanno dimostrato che gli estratti vegetali della specie Sanguisorba hanno veri e propri effetti farmacologici. Le decine di molecole contenute in questa piccola pianta, hanno effetti:
- antinfiammatori
- antitumorali
- emostatici
- antiossidanti
- antibatterici
- antivirali
- neuroprotettivi
- ematopoietici (ovvero aumentano il numero di globuli bianchi e aiutano il midollo osseo a riprendersi dai trattamenti antitumorali)
Alcuni ricercatori si sono concentrati nella cura dell’obesità e delle condizioni mediche che si associano nella sindrome metabolica, vero flagello soprattutto negli Stati Uniti.
Sanguisorba e Ricerca
Addirittura i ricercatori dell’AIDS Institute and Department of Microbiology, Research Center for Infection and Immunity dell’Università di Hong Kong si sono indirizzati sul potere antivirale della Sanguisorba per cercare una terapia per combattere l’HIV, soprattutto da quando è sorto il problema della rapida comparsa di ceppi di HIV-1 resistenti ai farmaci per il trattamento dei pazienti affetti da AIDS .
Mangiare la Sanguisorba fa male?
Per le specie Sanguisorba non sono segnalati effetti collaterali rispetto alla loro ingestione. Tuttavia il Dipartimento di Farmacologia della Facoltà di Medicina dell’Università Ioannina in Grecia consiglia di evitare il consumo di questa e altre piante medicinali durante la gravidanza e l’allattamento, e suggerisce – nel caso della Sanguisorba – di evitarne l’uso in persone che assumono fluorochinoloni, a causa della possibile interazione tra le componenti chimiche della pianta e questa classe di farmaci.
Come riconoscere e quando raccogliere la Salvastrella
Per riconoscere la pianta troverete i dettagli ufficiali sulla scheda scaricabile dall’ IPFI – Indice dei nomi delle specie botaniche presenti in Italia.
Qui di seguito qualche suggerimento e foto.
Non va confusa con altre piante il cui fiore è ovale o sferico (vedi foto). Il fiore ha un colore porpora intenso che nella scheda IPFI troverete fotografato nei dettagli.
La foglia è molto caratteristica come potete vedere nelle foto qui di seguito
Consiglio di raccogliere le sue foglioline, ben riconoscibili per la forma inconfondibilmente seghettata che si accompagnano al caratteristico fiore ovale, al mattino presto cercando di allontanarsi da sentieri o strade affollate. Se ne trova tanta nei campi lontani dai centri abitati.
Fonti bibliografiche utili
- WHO guidelines on safety monitoring of herbal medicines in pharmacovigilance systems, 2004
- P. Zhou et al, Comprehensive Review of Genus Sanguisorba: Traditional Uses, Chemical Constituents and Medical Applications, Frontiers in Pharmacology, 2021
- IRCCS HUMANITAS Resaerch Hospital, Salvastrella
- Acta plantarum forum, Sanguisorba officinals